lunedì 12 dicembre 2011

Verdi tedeschi chiedono ecotassa sugli shopper


Il fronte della guerra ai sacchetti in plastica si sposta in Germania, dove il partito dei Verdi ha chiesto l'imposizione di una tassa di 22 centesimi di euro sugli shopper in plastica a favore dello sviluppo di soluzioni alternative. Un'ipotesi duramente contestata dalla IK Industrievereinigung Kunststoffverpackungen, associazione tedesca dei produttori di imballaggi in materiale plastico, che taccia gli ambientalisti di "eco-populismo".

All'accusa rivolta ai sacchetti di essere responsabili dell'inquinamento marino, IK risponde con la ventennale attività di raccolta e riciclo dei packaging, che ha portato la Germania a raggiungere una quota di recupero del 97% sull'immesso al consumo. "In Germania non abbiamo problemi di 'littering' (dispersione di rifiuti nell'ambiente) per i sacchetti della spesa né questi finiscono in mare in grandi quantità. La dichiarazione del partito dei Verdi è semplicemente sbagliata", si legge in una nota.

IK contesta anche l'efficacia, in questo caso, dei sacchetti biodegradabili, la cui decomposizione negli impianti di compostaggio non avviene in tempi brevi; senza contare che i bioshopper non possono essere riciclati con le altre materie plastiche.

L'associazione sottolinea i vantaggi dei sacchetti di polietilene in termini ambientali e per un uso efficiente delle risorse: "I cittadini tedeschi consumano in media 65 sacchetti ogni anno, ognuno del peso di 15 grammi - argomenta IK - Ciò significa 975 grammi di polietilene in un anno, che richiedono un equivalente quantità di petrolio, che corrisponde a meno di un litro di benzina con il quale un'auto di media cilindrata percorre intorno ai 15 chilometri".

Infine, spiega IK, i sacchetti in polietilene possono essere riutilizzati più volte: si potrebbe incoraggiare gli utilizzatori a farlo applicando etichette o scritte sugli stessi sacchetti.

Fonte: polimerica.it