giovedì 11 ottobre 2012






 
 
Apibags, Gruppo nazionale produttori borse in plastica riutilizzabili e riciclabili commenta il probabile anticipo delle sanzioni

Se non ci sono le multe, non c'è il divieto. E se le multe non ci sono ancora fino al 2014, significa che la legge entra in vigore nel 2014. Al di là delle considerazioni etico-filosofiche, di fatto così venne letto il testo della legge sui sacchetti approvata a marzo dalla Camera. Il rischio Far West c'era, lo dicevano in tanti, ma con quest'ultima nuova rimescolata di carte cosa succederà? Ne parliamo con Maurizio Paratore, vicepresidente di Apibags, il Gruppo nazionale produttori borse in plastica riutilizzabili e riciclabili.

A quanto pare, l'anno di proroga per l'entrata in vigore delle multe è saltato. I produttori di sacchetti riutilizzabili che cosa dicono?


Ma... veramente non c'è mai stato un anno di proroga. Questo è stato l'errore fin dall'inizio: quando la Camera approvò il testo della legge a marzo, il divieto di commercializzazione era già operativo. Il fatto che le sanzioni non lo fossero non significava di per sè che la produzione di sacchetti non conformi ai requisiti di legge fosse autorizzata. Erano già fuori legge. Di fatto buona parte del nostro settore si è già attrezzato, o lo sta facendo. Noi siamo stati chiari su questo punto: non bisognava affidarsi alla proroga delle sanzioni. Oltretutto non eravamo nemmeno così tranquilli: va bene, non si pagano le multe, ma esiste anche la responsabilità penale...

Ma lo scarto temporale fra l'entrata in vigore del divieto e la comminazione delle sanzioni non doveva servire per lasciare il tempo alle aziende di riorganizzarsi e riconvertirsi?


Di fatto non è successo, almeno certamente non per tutti; posticipare l'entrata in vigore delle sanzioni ha creato solo confusione. Purtroppo bisognava fare chiarezza prima, e forse sarebbe stato meglio concentrarsi su come migliorare i contenuti del bando che pensare alla proroga. Aspettiamo di capire se ci sarà spazio per farlo con il famoso
decreto interministeriale. Noi ci speriamo.E qual è la prima cosa da cambiare in questa Legge?
Dal nostro punto di vista, bisognerebbe rivedere gli spessori. Abbassare un po' il limite.

Un altro punto controverso della Legge è quello che riguarda la percentuale obbligatoria di plastica riciclata. Poco tempo fa AssoEcoPlast ha portato all'attenzione un parere dell'EFSA, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, che raccomandava cautela nell'utilizzare plastica riciclata per contenere alimenti. (Vedi
qui) Una preoccupazione che condividete?

Senza nessuna polemica, però non sono preoccupato. Oltretutto a mio parere c'è un po' di confusione sul concetto di "uso alimentare". Non è che i sacchetti di plastica finalizzati al contenimento di alimenti siano davvero a contatto diretto con il cibo... Nel sacchetto ci entrano i cibi confezionati.

fonte: Eco dalle Città

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