mercoledì 28 maggio 2014

DIFFIDARE DAI PREZZI "TROPPO" INTERESSANTI...

Maxi frode fiscale nel commercio di plastiche
 
Con l'Operazione Polimero,  i finanzieri del Nucleo pt di Como hanno denunciato 23 persone, tutte di nazionalità italiana, coinvolte in una maxi frode fiscale da oltre 170 milioni di euro che riguarda 14 aziende italiane ed estere operanti nel settore del commercio all'ingrosso di materiale plastico.

La "regia" della frode fiscale era affidata ad una holding elvetica, facente capo ad un soggetto di origini campane, già destinatario di altre misure restrittive emesse dall'Autorità Giudiziaria e ora latitante.

La società era fiscalmente rappresentata in Italia da un commercialista comasco, anch'esso raggiunto da un provvedimento restrittivo della libertà personale, per il quale sono state accertate ulteriori condotte fraudolente, condotte in qualità di professionista depositario di scritture contabili ovvero di amministratore di fatto di società operanti nel settore edile.

Coinvolte nella frode anche alcune società' "conduit company" aventi sede in Svizzera e nel territorio dell'Unione Europea, che hanno importato nel nostro paese, con svariate condotte fraudolente - tra cui la presentazione di documentazione fittizia in dogana -, migliaia di tonnellate di materie plastiche in granuli.

Il materiale veniva dirottato, solo "cartolarmente", verso società "cartiere" e "filtro", opportunamente predisposte e funzionali al sistema di frode, tutte attive in provincia di Como. Il successivo passaggio della merce era indirizzzato verso altre società "broker", operanti a livello nazionale, gestite dai medesimi promotori della frode.

Le indagini hanno fatto emergere anche il coinvolgimento di numerose aziende della trasformazione di materie plastiche che hanno beneficiato del sistema di frode, pagando la merce ad un prezzo fortemente scontato grazie al mancato versamento dell'IVA, spiega la Guardia di Finanza.
Aziende che hanno potuto in questo modo praticare politiche commerciali a prezzi lesivi della leale concorrenza di mercato, nonché di realizzare ingentissimi profitti.

Il danno per l'erario è stato quantificato dagli inquirenti in oltre 50 milioni di euro, per il quale l'Autorità Giudiziaria procedente ha disposto, oltre a provvedimenti di sequestro per un totale di 47 milioni di euro, anche l'esecuzione di 9 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti dei promotori della maxi frode fiscale e oltre 30 perquisizioni locali nei confronti di altrettante persone fisiche e presso le sedi delle società coinvolte nel sistema di frode.

Al momento le indagini hanno permesso di ricostruire l'emissione e l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per 170 milioni di euro, l'evasione di 62 milioni di euro di ricavi non dichiarati dalle società cartiere, di 7 milioni di euro di IVA, e di 650 mila euro di diritti doganali.


fonte POLIMERICA